sabato 1 giugno 2013

Anticipazione: i temi approfonditi nell'arco dell'anno scolastico


"Il pensatore", celebre scultura bronzea dell'artista francese Rodin.

           Filosofia


Argomenti svolti nel corso dell'anno scolastico 2012/2013:

-La nascita della filosofia

-Filosofi della natura

-Scuola di Mileto

-Eraclito

-Pitagora e pitagorici

-Parmenide

-Zenone

-Pluralisti, Democrito, Empedocle, Anassagora

-Sofisti, Protagora, Gorgia

-Socrate, maieutica, processo (approfondimento)

-Platone, idee, stato, mito

-Aristotele, logica, fisica

giovedì 30 maggio 2013

La scuola di Mileto


In Grecia nasce il pensiero scientifico occidentale:
Nelle trattazioni sulla storia del pensiero scientifico degli inizi figura in genere la Scuola di Mileto, detta anche Scuola Ionica, i cui esponenti più importanti, Talete, Anassimandro e Anassimene diressero le loro indagini scientifiche principalmente verso interessi di ordine filosofico ma anche astronomico e cosmolo­gico (a quell'epoca non esisteva una differenziazione delle discipline scientifiche). L’importanza della Scuola risiede nel fatto che, per quanto riguarda l’astronomia lo studio si manifestò con una certa connotazione di vera e propria indagine scientifica per la qualità delle domande che gli studiosi si posero. In particolare si domandarono quale fosse il principio unico, arché, (sostanza fon­damentale e causa prima che dava origine a tutta la materia). Ogni componente della Scuola diede una propria definizione di ciò che riteneva essere questo elemento fondamentale.


Talete di Mileto (ca. 626 - 548 a.C.)
Talete di Mileto (ca. 626 - 548 a.C.) è ritenuto il fondatore della Scuola. Ciò che si sa della sua vita è po­chissimo e avvolto nella leggenda. Si dice (Proclo) che abbia viaggiato in Mesopotamia ed Egitto, acquisendo numerose conoscenze. Erodoto dice che previde l’eclissi totale di Sole del 585 a.C., ma gli studiosi moderni danno poco credito a questa affermazione, o per lo meno, si tende a pensare che, avuta conoscenza del periodo delle eclissi di 18 anni, oggi detto saros, Talete abbia dato la previsione di una eclisse generica. Diogene Laerzio, scrivendo nel II secolo d.C. dice che Geronimo, discepolo di Aristotele, afferma che Talete calcolò l’altezza di una piramide egizia misurando la lunghezza dell'ombra della piramide, proprio nell’istante in cui l’ombra proiettata da Talete aveva lunghezza eguale alla sua altezza. Anche Plinio fa un’affermazione simile. E’ considerato da Plutarco il primo dei Sette Saggi. In molti libri di testo moderni di geometria, diversi assiomi sono attribuiti a Talete, ma nessuna sua opera ci è pervenuta. Talete pensava che la Terra galleggiasse sull’acqua e che tutta la materia derivasse dall’acqua. Per lui dunque la sostanza fondamentale era l’acqua. Secondo Talete, la Terra era un disco galleggiante sul fiume Oceano. Aristotele riferisce che Talete utilizzò le sue conoscenze per predire una straordinaria raccolta di olive per la prossima stagione. Ciò lo indusse ad acquistare tutti i frantoi disponibili e fu così in grado di guada­gnare un grande ammontare di denaro, quando effettivamente l’eccezionale raccolto di olive si verificò. Questa storiella, indicativa di una sua attitudine per le cose pratiche, contrasta con un’altra, riferita da Platone. Egli dice che durante una notte scura, Talete, completamente assorto nella contemplazione del cielo stellato, cadde in una buca profonda. Le sue invocazioni di aiuto furono udite da una servetta che si trovava nelle vicinanze, che lo soccorse non senza fargli osservare come poteva pretendere di capire le cose del cielo se non era nemmeno capace di fare attenzione a dove metteva i piedi per terra.

sabato 20 aprile 2013

Platone: IL MITO DELLA CAVERNA


Illustrazione del mito in un'incisione del 1604 di Jan Saenredam. I prigionieri immobilizzati davanti al muro, nel guardare indietro, fissano la parete e vedendo delle ombre, in realtà modellini proiettati dalla luce di una torcia, credono che esse siano vere figure umane.


Platone narra il mito della caverna, uno dei piú famosi ed affascinanti. In esso si ritrova, espressa nel linguaggio accessibile del mito, tutta la teoria platonica della conoscenza, ma anche si ribadisce il rapporto tra filosofia e impegno di vita: conoscere il Bene significa anche praticarlo; il filosofo che ha contemplato la Verità del Mondo delle Idee non può chiudersi nella sua torre d’avorio: deve tornare – a rischio della propria vita – fra gli uomini, per liberarli dalle catene della conoscenza illusoria del mondo sensibile. Proponiamo la lettura di queste pagine senza ulteriori osservazioni e commenti, convinti che lo scritto platonico non li richieda. Socrate parla in prima persona; il suo interlocutore è Glaucone.




martedì 2 aprile 2013

Eraclito

Eraclito è stato un filosofo greco antico, uno dei maggiori pensatori presocratici.Il suo pensiero risulta particolarmente difficile da comprendere ed è stato interpretato nei modi più diversi a causa del suo stile oracolare e della frammentarietà nella quale ci è giunta la sua opera.


 Eraclito - di Hendrick Brugghen 


                                                                                1628, olio su tela                                                     

Socrate

Socrate, nato ad Atene nel 470 o 469 a.C. e morto nel 399 a.C., è stato uno dei filosofi più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale. Il contributo più importante che egli ha dato alla storia del pensiero filosofico consiste nel suo metodo d'indagine: il dialogo che utilizzava lo strumento critico dell'elenchos ("confutazione") applicandolo prevalentemente all'esame in comune di concetti morali fondamentali. Per questo Socrate è riconosciuto come padre fondatore dell'etica o filosofia morale e della filosofia in generale. Per le vicende della sua vita e della sua filosofia che lo condussero al processo e alla condanna a morte è stato considerato il primo martire occidentale della libertà di pensiero. 


Socrate
Conosciamo Socrate solo attraverso ciò che altri hanno scritto di lui, coll'effetto, apparentemente paradossale, che disponiamo di almeno quattro Socrati virtuali:

- il Socrate sofista e filosofo naturale delle Nuvole di Aristofane

- il Socrate filosofo morale dei dialoghi giovanili di Platone

- il Socrate moralista dei Memorabili di Senofonte, la cui attendibilità è viziata dal fatto che l'autore, conservatore e filosoficamente ottuso, li abbia scritti per scagionare Socrate dall'accusa di empietà

- il Socrate di cui riferisce Aristotele, che non l'aveva conosciuto personalmente (e che può essere utile per aver informazioni sull'immagine di Socrate diffusa nel IV secolo)


La maieutica: è l'arte di far partorire le idee. E' uno dei due elementi fondamentali del metodo socratico. Socrate con la prima fase (ironia) istilla il dubbio in colui con cui sta discorrendo e lo porta quindi alla ricerca. Ne consegue la maieutica nel senso che dalla ricerca (intesa come ragionamento) nascono le idee.
 

venerdì 27 maggio 2011

Aristotele: riassunto in tre punti fondamentali


Ritratto di Aristotele. Busto in marmo. Copia romana del I o II sec. di un bronzo di Lisippo, oggi perduto (Musée du Louvre, Paris).



VITA

Aristotele (Stagira, Macedonia 384 - Calcide, Eubea 322 a.C.), filosofo e scienziato greco, all'età di diciotto anni si trasferì ad Atene per studiare presso l'Accademia platonica, dove rimase per vent'anni, dapprima come allievo di Platone e poi come maestro. Nel 347 a.C., dopo la morte di Platone, Aristotele si recò ad Atarneo, città governata dal tiranno Ermia, scolaro dell'Accademia e suo amico; andò successivamente ad Asso e Mitilene per insegnarvi e svolgervi ricerche empiriche. Dopo la morte di Ermia, che venne catturato e ucciso dai persiani nel 345 a.C., Aristotele si recò a Pella, la capitale macedone, dove divenne il precettore del giovane figlio del re, il futuro Alessandro Magno. Nel 335, quando Alessandro fu nominato re, Aristotele tornò ad Atene e fondò la sua scuola, il Liceo. Poiché, secondo la tradizione, gran parte delle lezioni nella scuola aveva luogo mentre insegnanti e allievi passeggiavano nel giardino del Liceo, la scuola aristotelica finì per essere soprannominata "Peripato" (dal greco peripatéin, "camminare" o "passeggiare"). Nel 323 a.C., dopo la morte di Alessandro, ad Atene si diffuse una profonda ostilità verso la Macedonia, e Aristotele ritenne più prudente ritirarsi in una tenuta di famiglia in Eubea, dove morì l'anno seguente.



PENSIERO


Nei suoi primi anni all'Accademia, Aristotele, come Platone, si servì regolarmente della forma argomentativa del dialogo; in questa forma scrisse le opere cosiddette "esoteriche", rivolte cioè a un pubblico di allievi selezionati: questi scritti non ci sono pervenuti. Possediamo, tuttavia, alcuni appunti di cui Aristotele si servì per le lezioni e che fanno riferimento a insegnamenti aventi come oggetto quasi ogni campo del sapere. I testi ai quali Aristotele deve la sua fama si basano in larga misura su questi appunti, che il curatore Andronico di Rodi dispose in un'edizione il cui ordine rimase quello noto fino a oggi. 


OPERE 


Le opere di Aristotele pervenute fino a noi fanno parte delle lezioni tenute all'Accademia ed al Liceo. In parte furono redatte dai suoi allievi, lo stile non è quindi sistematico, e talvolta oscuro, anche, se nel complesso, si presentano come un tentativo di sistematizzare tutto il sapere filosofico e scientifico del tempo, e di fissare le regole del ragionare e dell'esprimersi. Si possono suddividere in due grandi categorie: - scritti acromatici o esoterici (rivolti agli allievi) - scritti essoterici (destinati al pubblico) Le opere essoteriche, destinate alla pubblicazione, sono andate in buona parte perdute (ci restano solo pochi frammenti e alcuni titoli) e ci sono note solo attraverso testimonianze e citazioni di altri autori. Ci sono invece pervenuti gli scritti (detti esoterici) dei quali Aristotele si servì nelle sue lezioni, rivolte a un pubblico selezionato di allievi. La fama di Aristotele è dovuta essenzialmente a questo secondo gruppo di opere, che fanno riferimento a insegnamenti relativi a quasi ogni campo del sapere.